Carcere: inaugurazione orto botanico
Alla presenza delle autorità carcerarie, ecclesiastiche e del volontariato, è stato inaugurato il 20.11.2014 l’Orto botanico, opera del lavoro di alcuni detenuti, situato nel Nuovo Complesso Penitenziario Perugia Capanne, presso la sezione “penale”. La giornata è iniziata con la presentazione dell’attività del corso di botanica, che ha visto la realizzazione in una delle parti pratiche appunto l’Orto botanico, e che vedrà nella fase finale la realizzazione di prodotti di erboristeria ed una parte artistico- naturalistica con la realizzazione di un murales. Hanno preso la parola il tutor del corso Feliciano Ballarani – responsabile del gruppo carcere dell’ Apv, la direttrice dott.ssa Bernardina Di Mario, S.E. mons. Paolo Giulietti – vescovo ausiliario ed il Prof. Mauro Cagiotti – docente del corso e consigliere Apv, che da diverse angolazioni hanno messo in risalto l’importanza di questa attività di volontariato, vissuta con i detenuti, che ha consentito di svolgere corsi di preparazione allo studio della botanica, ed al momento la realizzazione di un orto interno, con il contributo nei vari anni della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e del Cesvol di Perugia. Sono state osservate le piante sistemate nei cassettoni, di interesse alimentare e medicinale e poi si è passati a visitare l’aula dove si sono svolte le lezioni ed esercitazioni. Successivamente è stata effettuata una breve presentazione sulle finalità del Corso di botanica, illustrando le caratteristiche formative, attraverso anche gli interventi di alcuni detenuti che hanno partecipato al 2° corso. Inoltre sono state osservate le realizzazioni in poster e materiale da erbario effettuate nel corso degli anni dai vari discenti, con apprezzamenti da parte dei visitatori presenti all’incontro e delle stesse autorità carcerarie, comandante, ispettore ed educatori, sia per il tema oggi quanto mai attuale, ma anche per la tipologia di attività portata avanti di concerto con le autorità stesse e soprattutto con i detenuti.
Nel corso dell’incontro Mons. Giulietti ha osservato come la cura e la dedizione che sono necessari per far crescere e mantenere un orto, rispondono ad una esigenza della natura di essere in ordine, un po’ come nella vita di ciascuno di noi ma in particolare di coloro che hanno commesso degli errori; molto spesso infatti quello che manca è un po’ di ordine.
“Ero carcerato e siete venuti a trovarmi…”, da qui nasce questa nostra presenza associativa in carcere e quindi anche il progetto della botanica. I semi, le piante e la scienza che ci fa cogliere le meraviglie del creato, sono efficaci strumenti per “seminare speranza”, per far rinascere nei detenuti stima in se stessi, affermando con lo studio, il lavoro, la partecipazione la loro dignità di persone, una opportunità per creare condizioni favorevoli al reinserimento nella società.