I LABORATORI: ovvero l’occasione di rinascere a nuova vita
Si tratta di attività dirette di natura varia, dal cucito al ricamo al disegno o all’analisi di materiali vegetali da descrivere, riconoscere e comprendere nella loro essenza biologica ed ambientale, che implica comunque impegno e collaborazione tra docenti ed discenti. Praticamente nel corso di 2 ore per 2 volte la settimana per un periodo di 4-5 mesi si lavora insieme e si affrontano tematiche diverse o si realizzano opere o manufatti o disegni in cui i partecipanti da una dipendenza iniziale si svincolano sempre più sino ad arrivare alla completa autonomia nella realizzazione dei lavori o elaborati.
Questa attività permette sia di staccarsi, anche se momentaneamente, dalle problematiche carcerarie, ma nello stesso tempo di relazionarsi con gli altri in terreni nuovi di interesse e di cultura, e quindi per la buona riuscita dei vari corsi è necessario da parte di tutti buona volontà, solidarietà, messa in discussione delle realizzazioni, autostima ma anche autocritica, e valutazione finale degli operati e degli operatori stessi.
Insomma è una buona palestra di vita che sicuramente arricchisce anche se non risolve tutti i problemi del carcerato ma sicuramente ne allevia molti ed imprime una carica di ottimismo che lascia ben sperare per il proseguo esterno della vita del detenuto.
Nello specifico per quanto riguarda il corso di Botanica si è iniziato con nozioni generiche sul regno vegetale partendo da organismi semplici illustrati con sistemi informatizzati o con supporto cartaceo attraverso libri o manuali. Poi ci si è addentrati sempre più nel complesso delle strutture e degli organismi, sino ad arrivare allo studio delle piante superiori con modelli diretti di studio che man mano venivano presentati. Le pagine della vita del mondo biologico che si aprivano sempre più al contatto ma anche alla comprensione di una realtà spesso conosciuta solo per osservazione rapida, o per sentito dire o divulgazione rapida magari fatta non da addetti ai lavori. Sono emerse conferme ma tante altre sorprese e comprensioni di una presa visione di un mondo affascinante pieno di coinvolgimenti ed interessi emersi grazie al contatto diretto con le problematiche affrontate sia storiche che colturali che scientifiche. Il coinvolgimento degli studenti è stato man mano sempre più intenso e partecipativo sino ad arrivare alla completa descrizione di piante di famiglie diverse riconosciute in termini sistematici di specie o di genere comprensivi anche delle loro caratteristiche di risorse vegetali in termini di usi, quali medicinali, aromatici, culinari, ornamentali ed ecologici.
Sono emerse buone capacità descrittive, di osservazione, di disegno ma anche di buone capacità analitiche e sintetiche che potrebbero essere spese in altri settori.
Nota 1. Gli studenti dopo una selezione su 45 sono stati ammessi al corso di Botanica in 14 ma per vicissitudine varie di vita giudiziaria, sono arrivati in 7 alla fine del corso. Uno di essi è stato assunto nella operativa che opera all’interno del carcere e quindi ha potuto mettere in pratica alcune conoscenze acquisite durante il corso. Altri vorrebbero continuare su questo percorso per saperne sempre di più magari specializzandosi su temi applicativi specifici quali piante officinali od ornamentali.
Nota 2. Le lezioni erano sempre teorico-pratiche in maniera tale da dare la possibilità di operare con mano utilizzando tecniche varie che comunque implicavano un bagaglio teorico di conoscenze di base.
Corso di Botanica: numero di lezione-esercitazione da dicembre 2012 ad aprile 2013 pari a 70. Svolte alla sezione PENALE.
L’APV è riuscita a portare una parte del mondo esterno aperto dentro un altro mondo.
Oppure siamo riusciti a farli evadere, mentalmente, facendoli stare dentro.
Oppure li abbiamo aiutati a trascorre giornate diverse, …. a non leggere sempre lo stesso libro.
Insomma “li abbiamo visitati…?”.